
Ipoglicemia & Caratteristiche

Che cos’ è l'ipoglicemia?
Si definisce ipoglicemia una condizione biochimica di caduta dei livelli glicemici al di sotto dell’ intervallo normale (70-100mg/dl) insufficiente alle esigenze energetiche dell’organismo. Se esiste un’ampia gamma di variazioni in parte legate alla tolleranza individuale, in parte dipende da fattori in grado di:
-
•Ridurre la soglia di comparsa dei sintomi
- •Età dei pazienti (nei neonati e nei bambini)
- •Elevata frequenza di ipoglicemia
- •Rapidità di caduta dei livelli glicemici
- •Presenza di neuropatia autonomica
- •Assunzione di alcool o di farmaci
-
•Elevare la soglia di comparsa dei sintomi
- •Cattivo controllo metabolico
- •Diabete di lunga durata
- •Età del paziente (negli anziani)

Per tale motivo, al fine di facilitare la comprensione di questa emergenza si può definire ipoglicemia: quella situazione clinica associata alla riduzione dei livelli glicemici al di sotto di quelli che l’organismo sente come “normali”, caratterizzata da una tipica sintomatologia che tende a regredire con l’assunzione di sostanze zuccherate o di cibo ricco di carboidrati tale da aumentare nuovamente i livelli glicemici.
Dal punto di visto medico tre criteri chiamati Triade di Whipple debbono essere soddisfatti in una persona affinchè si possa diagnosticare un ipoglicemia:
- •Presenza di sintomi compatibili con ipoglicemia
- •Bassi valori di glucosio plasmatico (in genere < 70mg/dl)
- •Regressione dei sintomi dopo assunzione di glucosio
Questi criteri sono stati stabiliti nel 1930 da un chirurgo americano che era interessato a malattie del pancreas, il dottor Whipple Allen.
Quali tipologie di soggetti rischiano l' ipoglicemia?

I diabetici sono quelli più colpiti da ipoglicemia.
I soggetti a rischio non diabetici sono principalmente:
- •gli obesi, con eccessiva produzione di insulina da parte del pancreas
- •pazienti scarsamente controllati con malattie croniche (cirrosi, epatite), gli anziani, insufficienza renale, a causa di malnutrizione
- •alcolisti sono soggetti al rischio di ipoglicemia da malnutrizione o malattia epatica, una funzione epatica è necessaria per mantenere costante il livello di zucchero nel sangue
Quali sono le cause dell’ ipoglicemia?

L’ipoglicemia è sicuramente la più frequente emergenza metabolica riscontrabile nei pazienti con diabete mellito in trattamento farmacologico ed è certamente il più difficile ostacolo da superare nel tentativo di ottenere un controllo glicemico ottimale. Avere un’ipoglicemia è un evento comune ed è possibile spesso identificarne le cause:
- •Pasto non adeguato (ridotto rispetto al normale soprattutto per quanto riguarda il contenuto in carboidrati)
- •Pasto troppo in ritardo o non consumato dopo aver eseguito la terapia insulinica o assunto la compressa
- •Esagerata attività fisica non prevista
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•Non corretto utilizzo dell’insulina per:
- •Troppa insulina somministrata (diabete tipo 1)
- •Somministrazione di un tipo di insulina sbagliata
- •Iniezione in sede di lipodistrofia
- •Troppe compresse ipoglicemizzanti (diabete tipo 2)
- •Abuso di alcolici
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•Iniezione di insulina:
- •effettuata in profondità, nel muscolo
- •effettuata in un vaso sanguigno
- •praticata in sede sottoposta a sforzo muscolare
In alcuni casi l'ipoglicemia può essere la conseguenza di una cattiva alimentazione. Ad esempio, in caso di digiuno prolungato seguito da una rapida reintroduzione di zuccheri, si verifica la cosiddetta ipoglicemia "reattiva", causata da un'ipersecrezione di insulina.
Una dieta ferrea, povera di carboidrati, l'intolleranza al fruttosio, o un'attività fisica particolarmente prolungata possono essere causa di ipoglicemia.
Come riconoscere i sintomi dell’ ipoglicemia?

I sintomi e gli effetti dell'ipoglicemia dipendono dagli effetti degli ormoni contro insulari, adrenalina e glucagone, che si innescano al diminuire della glicemia, durante il digiuno prolungato o le crisi ipoglicemici e in quelli neuroglicopenici prodotti dall'insufficiente apporto di glucosio al cervello.
- •Sintomi adrenergici: tremori, ansia, nervosismo, palpitazioni, tachicardia, sudorazione, pallore, freddo, pupille midriatiche
- •Sintomi glucagonici: fame, nausea, vomito
- •Sintomi neuroglicopenici: cefalea, sonnolenza, confusione, difficoltà di parola, perdita coscienza, convulsione, coma, danno cerebrale, morte
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